francesco gabbani in tour
Dopo il successo a Sanremo, evento che ha fatto guadagnare a Francesco Gabbani la (meritatissima a mio parere) notorietà, mi sono incuriosita e con le altre Yellow Girls, Camilla e Mara abbiamo deciso di andare al suo concerto a Roma.

Di cose da dire ce ne sono moltissime. Innanzitutto, essendo Francesco Gabbani un artista emergente dal panorama musicale italiano e ascoltando io, come quasi tutti coloro che suonano uno strumento musicale come il pianoforte, qualsiasi, e sottolineo qualsiasi genere musicaleed essendo cantante a mia volta (o almeno ci provo), voglio analizzare il live con una lente critica e tecnica.

Gabbani in tour: la mia analisi in giallo

Iniziamo dalla location. Auditorium Parco della Musica, acustica eccezionale, gestione dello spazio da migliorare. Per uno show così completo e davvero senza interruzioni da parte di Gabbani, che ci ha ammaliato totalmente coinvolgendoci sotto ogni punto di vista, avrei scelto un luogo in cui tutto il pubblico potesse “stare tutto sullo stesso piano”. Mi spiego meglio: per un concerto che dà una così alta carica di emozioni, un auditorium, fisicamente e logisticamente parlando, crea una certa distanza “fisica” del pubblico dal proprio artista preferito.

Un artista capace di far fronte ad ogni tipo di inconveniente. Essendo l’Auditorium Parco Della Musica uno spazio dedicato principalmente a concerti ed eventi musicali, non ci si aspetterebbero problemi con l’impianto audio. Ho potuto leggere i commenti da parte del tecnico del suono, che ci ha assicurato che in 35 anni di servizio non si erano mai verificati i problemi del concerto di Gabbani, e devo dire che, nonostante un paio di minuti di “gracchiamento” col microfono, sia gli operatori che Francesco si sono comportati divinamente, facendoci dimenticare quasi immediatamente l’accaduto.

Per quanto riguarda Francesco Gabbani, beh, cosa dire su di lui? Intanto, per chi non lo avesse mai sentito dal vivo e se avesse dei preconcetti sulle canzoni, devo consigliarvi vivamente di andare ad ascoltarlo.

Gabbani in tour: Pregi e difetti

Non per fare una sviolinata ma da frequentatrice di concerti devo assolutamente sostenere che il nostro Francesco Gabbani non ha niente da invidiare a nessuno dei più famosi cantanti d’oltreoceano. Forse non tutti hanno potuto constatare la sua preparazione musicale: in uno One Man Show degno di tutti gli elogi possibili, ci ha dato prova delle sue abilità alla chitarra, al pianoforte, suonando anche la batteria ” a 4 mani” in un piccolo attimo familiare condiviso con il fratello Filippo.

Per non parlare delle doti vocali di questo camaleontico artista. Volete che vi parli di emozioni? Beh al suo concerto non si può non farne il pieno. Con la fluidità, come se fosse guidato da un vento fatto di pura ispirazione, passa dai suoi più famosi Amen e Occidentali’s Karma a decantare col suo meraviglioso accento toscano, che riporta alla memoria la nostra antica tradizione letteraria, una poesia di ringraziamento che lo fa assomigliare ai più consumati attori di teatro o doppiatori.

Timbro chiaro, voce cristallina, nella sua performance avrebbe fatto invidia al più competente cantante del mondo: non una nota sbagliata, non un’incertezza. Voce ferma, non senza essere emozionato lui stesso. Sì, mie care Yellow Girls, perché il concerto di Francesco Gabbani è stato come essere messe in una centrifuga di sensazioni vividissime che aumentavano sempre di più e si facevano più intense man mano che le canzoni della scaletta andavano avanti.

Ma volete sapere cos’è che mi ha emozionato di più? Senza dubbio il fatto che questo ragazzo, di cui sono quasi coetanea, con cui abbiamo condiviso lo stesso periodo storico della nostra infanzia è uno di quei ragazzi che io definirei “della porta accanto”.

Balla, canta, si emoziona, e forse è più emozionato lui di noi, del suo pubblico che è lì per ascoltarlo, quasi in adorazione. Stupiscono, non poco, i modi così gentili e la timidezza celata dietro quella carica esplosiva che tira fuori da dentro per compiacerci. Quante mani ha stretto quella sera. Quanti istanti di felicità nel suo cuore, e frazioni di secondi in cui l’emozione per il calore che gli dimostravamo gli rompevano impercettibilmente la voce, ad ogni urlo del pubblico che lo acclamava fino a non poter quasi più parlare a fine serata.

Un artista a tuttotondo, completo da ogni punto di vista. Fa pensare un po’, coi suoi modi genuini e col sorriso aperto al nostro eterno ragazzo Gianni Morandi, di cui gli auguro davvero la carriera e i successi e anche di più. Francesco Gabbani è decisamente il Magellano del nostro panorama musicale, in grado di aprirci orizzonti nuovi con sonorità sempre diverse e di farci scoprire  mondi inesplorati, racchiusi in ogni sua canzone.

C’è stato, però, un dispiacere a fine serata che ci ha lasciato l’amaro in bocca: noi insieme a tutti i fan, compreso tanti ragazzi disabili, non abbiamo potuto salutarlo dopo il concerto né ricevere un suo personale gesto di apprezzamento, una foto o un autografo che sia, che avremmo sicuramente portato nel cuore come un ricordo tra i più preziosi.

Ad ogni modo io non posso che dire di questo artista, Francesco Gabbani, che ha un mondo così bello dentro di sé e le cui canzoni e sonorità sono sempre diverse, mai simili l’una all’altra, che fa emozionare davvero la gente, e le fa provare sensazioni indimenticabili solo con la sua voce, merita davvero questo immenso successo sia a livello umano che in termini di fama.

Al grido di “Gabba Te Se Ama” (che il nostro Francesco Gabbani ha sentito sicuramente dalla “piccionaia” da cui stavamo ascoltando il concerto) gli comunichiamo che lo aspettiamo di nuovo a Roma (speriamo presto) per il prossimo concerto.

Speranzose anche di riuscire in una Yellow Intervista con te.