nuovo anno
Ebbene sì, il 2016 è ufficialmente (o finalmente?) finito e così anche noi Yellow Girls ci ritroviamo a far i conti su quanto abbiamo dovuto affrontare nei mesi passati e su cosa potrebbe riservarci il futuro.

Con l’arrivo di un nuovo anno ci si ritrova sempre a tirar le somme di quanto fatto fino a questo momento. Si può sfruttare così l’occasione per mettersi seduti comodi insieme ai propri demoni e finalmente cercare di scendere a compromessi, smettendo di sventolare quella ridicola bandiera bianca che ormai ci portiamo dietro da troppo tempo.

Si possono tracciare nuove rotte sulla nostra mappa interiore, calcolando fin nei minimi dettagli equipaggiamento necessario e facendo scorta di quella forza d’animo che abbiamo nascosto nel profondo per i “giorni di pioggia”. O più semplicemente potremmo ritrovarci a sorridere davanti allo stupendo panorama che si intravede dalla vetta che abbiamo scalato con tanta fatica in questi ultimi mesi, godendoci così un po’ di meritato riposo.

Per un 2017 più yellow

Facendo il punto di questo 2016 non possiamo però fare a meno di pensare che ci sono stati momenti stupendi da ricordare, quelli che ci hanno regalato gioia, risate e quel calore dentro capace di toglierci il respiro e di farci sentire vive. Rimuginando su tutto, però, è inevitabile riportare a galla anche i momenti che ci hanno messo più in difficoltà.

Ci siamo ritrovate ad affrontare problemi, grandi e piccoli, spesso contro la nostra stessa volontà, e molte volte uscendone non nel migliore dei modi.
Navigando in mezzo a tutti questi pensieri e ricordi, potremmo addirittura arrivare fino a sentirci sopraffatte. Quello che dovremmo quindi imparare a fare per vivere al meglio questo nuovo inizio è prenderci un momento per noi, regalarci un attimo di silenzio in mezzo alla frenesia dei progetti passati e futuri, ascoltarci.

Entriamo in contatto con noi stesse, prendiamoci del tempo per farci un bagno caldo, stappare una bottiglia di vino o accendere una candela profumata. Stiamo con noi stesse, abbracciamoci, sentiamoci.

Siamo sopravvissute.

Ripetiamocelo nella testa quante più volte possibile. Se qualcosa è andato male o bene, non importa, siamo arrivate fino in fondo a quest’anno e ci siamo ancora, siamo presenti a noi stesse.

Poiché durante l’anno è facile dimenticarlo e far passare tutto questo in secondo piano, bisognerebbe imparare a ricordarci di noi, a non perdere il proprio “centro”, anche nei momenti più complicati.
Un buon inizio per andare verso questa direzione potrebbe essere quello di leggere attentamente la poesia qui di seguito, stamparla e attaccarla vicino al letto o in qualsiasi altro posto adatto, di modo che al mattino, appena sveglie, sia possibile vederla e rileggerla.

Quando non sai più quale sia il tuo posto – Chloe Bell

Piangi. Al mattino, di pomeriggio, di sabato sera quando ti si può rovinare il trucco.
Le lacrime sono fatte per lavare, per proteggere;
Le lacrime trattenute si trasformano in veleno, in odio, pulsando nel mare che c’è dentro di te.
Piangi quando sei felice, piangi quando sei distrutta, piangi quando ne hai bisogno
e perché una persona debole una volta ti ha detto che ti rende debole.
Comincia ad appartenere a te stessa, solo a te stessa.
Sei mai stata solo tua?

Sii la persona su cui puoi contare, con cui puoi ridere,
quella che ti aiuta a resistere, quella che ti pulisce l’eyeliner da sotto gli occhi.
Sii la persona che abbraccia i tuoi fianchi, quella a cui leggere libri, con cui sdraiarsi sul prato.
Non hai bisogno di riempire i tuoi spazi con qualcun altro.
Se aspetti che qualcun altro ti riempia, non ci sarà mai abbastanza amore.
Lascia che la luce irradi le parti vuote di te e che sia la luce del sole a guarirti,
non le impronte digitali.

Esisti, e lascia che sia la tua esistenza a parlare per te.
Non diventare una fumatrice, una puritana o una cavità del corpo da riempire.
Non diventare null’altro che la persona che sei.
C’è un’identità, c’è sempre stata un’identità, tu non hai mai smesso di esistere.
Non sei mai scomparsa, nonostante i tuoi numerosi tentativi.

Mangia. Poco o tanto che tu voglia. Non svanire.
Respira, profonde, instabili, vigorose boccate d’aria. Non soffocare.
Vaga nelle parti di te che sei stata troppo spaventata da toccare,
potrai trovare ammaccature, oppure cicatrici.

Conosciti, crea una mappa di te stessa.
Un giorno, qualcuno vorrà capire le tue geografie.
Sappi come insegnargliele.
Vaga lontana da casa, lascia casa, costruisci nuove case.
Quando una casa viene distrutta dalle fiamme, ce ne sarà sempre un’altra e dovrai imparare
a fidarti del calore al suo interno.

Lascia a terra i tuoi fardelli.
Hai portato il loro peso emotivo dentro il tuo cuore troppo a lungo.
Non sei uno zaino, un cesto o un baule da riempire
con vecchi demoni, lasciati lì a marcire.
Non sei una valigia, sei una persona.

L’amore ti arriverà in forme che non sarai neanche in grado di riconoscere.
Le persone ameranno la te che non ha bisogno di essere salvata.
Le persone ti ameranno per la tua faccia appena sveglia,
e non quando distruggeranno la tua forza.
Le persone ti ameranno per il modo in cui la tua voce suona mentre leggi,
e non quando gli dirai quello che vogliono sentire.
Le persone ti ameranno per quella che sei,
e non per il manichino in cui cercheranno di trasformarti.

Impara ad essere fresca. Ad iniziare ogni giorno senza gli errori di ieri.
Impara a sederti sulla sedia a dondolo
E a sostenere i loro difetti gentilmente, cullandoli,
e loro impareranno a fidarsi dell’equilibrio che c’è nel tuo cuore.

Impara a sorridere quando i piani vengono scombinati, quando il cibo si fa freddo,
quando la pioggia ci inzuppa sulla via di casa.
Di’ “ti amo” solo quando vuoi dirlo.
Di’ “no”, “forse” e “sì”. Ma non solo “sì”.
E non solo “no”.
Porta dentro di te la storia di una persona che è un arazzo.
Una persona creata per aiutare i fiori a crescere,
una persona creata per dare al mondo qualcosa che nessun altro può dargli.
Una persona fatta di luce divina.

Lascia che l’odio venga ammorbidito dal tè.
Lascia che la tua paura di ricordare sia dimenticata.
Lascia che le tue dita dei piedi ti si rannicchino per il piacere.
Lascia che la felicità si sieda sul tuo davanzale, come un gatto assopito,
così che tutti quelli che passano possano sorridere sapendo:

Tu sei completa.
Tu sei sempre stata completa.
Tu sarai sempre completa.

Con l’augurio che in questo nuovo anno possiate sentirvi complete e yellow. Sempre

Poesia originale: Chloe Bell, If you don’t know where your place is. 
traduzione: Clara Cursi.