arianna usai illustration
Come vi diciamo spesso, il mondo è giallo, pieno di meravigliose yellow girls che ogni giorno portano il loro bellissimo sorriso alla conquista dei propri sogni. Anche oggi voglio raccontarvi una bellissima storia, fatta di magia, testardaggine ed impegno, senza dimenticare una componente essenziale: l’arte.

Arianna Usai, nata a Trento e adottata da Roma, è una giovane illustratrice (notare l’aggettivo giovane non inteso come senza esperienza ma in senso puramente estetico ndyg) di cui noi ci siamo perdutamente innamorate. Il suo blog è un mondo fairy, quasi mitologico, popolato da personaggi fatati ed ambientato in scenari incantati, dove lo spazio e tempo si fermano ed il fanciullino che è in noi torna alla carica.

Le illustrazioni di Arianna sono piene di candore, colori tenui e caldi, linee che sembrano quasi avvolgerti e non puoi rimanere impassibile. La dolcezza del bacio tra due balenottere azzurre o quella delle due code di mucchette che sembrano vogliano stare insieme per sempre, c’è così tanta emozione nei suoi disegni.

C’è qualcosa nel suo modo di raccontare il mondo attraverso le illustrazione che ipnotizza e scalda il cuore. L’arte è difficile da poter spiegare a parole, la si vive sulla pelle, è fatta di istinti ed emozioni, ed Arianna Usai emoziona completamente.

Intervista in giallo: Arianna Usai

Yellow Girls: Prima di tutto cara Arianna, fatti conoscere brevemente alle nostre yellow girls. Chi c’è dietro queste meravigliose illustrazioni?

Arianna Usai: Ciao a tutte Yellow Girls. Dietro alle mie illustrazioni c’è un’eterna sognatrice di trent’anni, amante dei viaggi e della cucina, ma anche una mamma di una vivacissima bambina di un anno e mezzo, che riempie gran parte del mio tempo.

Y.G.: 3 aggettivi che ti rappresentano?

A.U.: TESTARDA. È il primo che mi viene in mente e forse quello che più mi caratterizza. Curiosa e autoironica. Meglio non prendersi troppo sul serio, e poi… l’ironia salverà il mondo!

NewYork

Y.G.:Cosa rappresenta l’arte nella tua vita?

A.U.: L’arte, più nello specifico l’illustrazione, fa parte della mia vita. All’inizio mi sentivo molto impacciata e insicura nei panni di illustratrice. Col passare degli anni, sono entrata sempre più in sintonia col mio lavoro e adesso faccio fatica a distinguere la mia vita da esso. Lavorando da casa per lunghi periodi non stacco mai del tutto. Quando mi accorgo che non ho più l’ispirazione capisco che è tempo di fare una vacanza o un viaggio. Proprio in quei momenti mi ricarico e trovo tutte le nuove idee di cui avevo bisogno. Con le mie illustrazioni racconto quello che vivo, che sono, che penso e che mi piace.

Y.G.:Come nasce una tua illustrazione?

A.U.: Un’illustrazione nasce dal desiderio di raccontare qualcosa. Spesso è ispirata da un testo, come accade per i libri, altre volte nasce dalla vita vissuta. Ad esempio, durante il mio viaggio in Australia, mi sono innamorata così tanto dei koala e del loro stile di vita, che una volta tornata a casa è stato naturale far nascere una serie di piccole illustrazioni di koala, che fosse un’ode alla pigrizia e alla tenerezza. Prima ancora, dopo un soggiorno di studio a New York, sono nate moltissime immagini ispirate alle persone, o ai posti, che avevo visto. Anche la Danimarca, Paese dove ho vissuto un importante anno della mia vita, fa spesso parte delle mie immagini, nei paesaggi, nei toni di blu e nelle casette col tetto a punta. Da quando sono mamma, invece, sono nate le serie di illustrazioni famigliari che ultimamente impegnano buona parte del mio lavoro.

arianna usai koala

Y.G.:Ce n’è una a cui sei più legata?

A.U.:Ce ne sono molte a cui sono legata, ma a una in particolare. È stata la prima illustrazione che ho realizzato come professionista. Rappresenta dei bambini che volano con dei libri-paracadute. Grazie a quell’illustrazione sono entrata in contatto con moltissime persone in tutto il mondo. Nata come immagine per un calendario in Italia, è diventata copertina di un libro in Turchia, poster per un asilo in Danimarca e, di recente, è stata stampata su una roulotte che regala libri ai bambini più poveri in Brasile. Mi ha messa in contatto con molti insegnanti e librai, dall’Italia al Sud America, passando per gli Stati Uniti. Davvero inspiegabile, considerando che ho fatto immagini decisamente migliori e, ogni volta che la vedo, trovo moltissimi difetti!

calendario arianna usai

Y.G.:Se fossi un colore, quale saresti?

A.U.:Sarei sicuramente l’azzurro, il colore del cielo e del mare, il colore della libertà. Odio ogni tipo di confine, fisico o mentale che sia, e l’azzurro è quello che più mi fa percepire il senso di infinito. Il cielo e il mare sono i posti dove mi sento più a mio agio, amo volare in aereo e, ancora di più, amo scorgere l’orizzonte. Per me, nata in un piccolo paese tra le Dolomiti, quello di guardare l’orizzonte è sempre stato un forte bisogno, che mi ha portata molto presto a trasferirmi lontano dalle montagne.

coro di mezzanotte

Y.G.:Quali sono le cose senza cui non potresti vivere?

A.U.:Parlando di cose e non di persone, (perché altrimenti direi mia figlia e mio marito) sicuramente carta, matita, colori sono al primo posto, ma anche una buona tazza di tè caldo, insieme a un libro, per i momenti di relax. Poi la radio, grazie alla quale, pur facendo spesso una vita da eremita, mi tengo aggiornata su quello che accade nel mondo. Anche le serie TV hanno preso, negli anni, un posto importante nel mio cuore, così come Amazon, che mi fa spendere un sacco di soldi senza uscire di casa, un vero lusso per una pantofolaia come me.

Y.G.:Dove possiamo trovarti?

A.U.:Per seguire i miei lavori più recenti, i work in progress e essere aggiornati su tutte le novità, mi trovate su Facebook  e su Instagram. Per dare un’occhiata alle stampe delle mie illustrazioni da acquistare potete andare su Dawanda. In autunno, poi, sarò in libreria con una grande novità, per tutte le età, ispirato ai segreti danesi per essere felici, mentre, per una tazza di tè, mi trovate a Roma.

Y.G.:Consigli per le nostre lettrici in giallo, soprattutto chi ha sogni nel cassetto da realizzare?

A.U.:Se si ha un sogno nel cassetto, per prima cosa, esprimetelo ad alta voce. Poi fate in modo di realizzarlo con tutte le vostre forze. Bisognerà armarsi di pazienza, costanza e tanta fatica. Ci saranno molti ostacoli e tante porte chiuse in faccia. Se si riuscirà a perseverare, tenendo testa a tutte le difficoltà (senza trovare scuse e senza lamentarsi troppo), un giorno, non dico che ci si sentirà propriamente arrivate ma, si scoprirà che il percorso per realizzare i nostri sogni è già un bellissimo viaggio da godere a pieno. Sono certa che, comunque vada, valga sempre la pena cercare di realizzare i sogni e fare quello che ci rende felici. Bisogna, però, anche darsi la possibilità di cambiare idea o direzione, spesso dai fallimenti arrivano grandi intuizioni per qualcosa di nuovo e inaspettato. Sentirsi liberi di sbagliare rende la vita più serena e porta a seguire l’istinto che, spesso, ci fa fare le scelte più giuste per noi.

noi

E come dice questa bellissima illustrazione l’amore è quanto di più naturale e semplice ci accade, come tre persone che ballano in cucina, come prendere in mano dei colori e raccontare il mondo attraverso i nostri occhi, come avere dei sogni ne cassetto e realizzarli.