Classe 19XX (la privacy prima di tutto), autrice, speaker radiofonica, yellow editor, Camilla D’Angeli è tante cose, ma non noiosa. Buona o bastarda? Giudicate voi!

Una passione smisurata per la moda, uno stile innato, e poi un amore forte, fortissimo per la musica. Chi la conosce la definisce un vulcano: di idee, di sentimenti, di voglia di vivere. E io, dopo averla intervistata, devo ammettere che hanno ragione.

Occhi verdi, risata contagiosa, chioma folta e sguardo felino che ti stende, Camilla è una vera yellow girls, di quelle che combattono coi denti stretti, cadono e si rialzano velocemente, hanno sogni nel cassetto e si impegnano per realizzarli.

Chi sono le vere yellow girls? Ve ne presento una, in carne, ossa e figaggine.

camilla buona o bastarda
foto di Fabio Massimo Zappulla

Yellow Girl: Parlaci un po’ di te, come se dovessi scrivere una bio sui social.
Camilla: Come mi sento importante! Allora… di certo l’età non ve la dico, non si chiede ad una donna quanti anni ha! Sono Camilla, bionda convinta. Ho gli occhi verdi e dopo questa breve descrizione chissà chi vi immaginereste di avere davanti. Ecco, smonto un mito: la mia altezza ha stroncato la possibilità di fare la modella ma, in realtà, il mio grande sogno era quello di poter lavorare in RADIO. La radio è la mia ragione di essere, il motivo per cui mi alzo col sorriso la mattina. E, sgomitando qua e là, in radio ci sono arrivata, anche se non ancora in quella che dico io. Sono, ahimè, una persona molto temeraria e, per questo, convinta di arrivare dove voglio! O almeno lo spero!

YG: 3 aggettivi per descriverti?
C: Sorridente (anche quando non dovrei, questa mia dote mi mette spesso in difficoltà)
Romantica q.b.
BuonArrogante (e chi vuole capire, capisca!)

YG: Come è nato l’amore per la radio?
C: L’amore per la radio nasce da piccolissima, avevo 2 o 3 anni. Stando spesso a casa dei miei nonni, dato che mamma e papà hanno sempre lavorato, avevo spesso la necessità di parlare, ma non solo con loro. Così un giorno, mio nonno, capito l’importanza di dare libero sfogo alla mia indole, ha “costruito” un microfono e mi ha messo in testa le cuffie del walkman di mia zia (che ha solo 17 anni più di me) e niente. Da lì ho iniziato ad intervistare peluche e bambole, intervallando la musica e inventando anche gli spot pubblicitari. La creatività è con me da sempre.

YG: La Camilla di qualche anno fa come si immaginava i suoi 30anni?
C: Ecco, avendo detto come secondo aggettivo “romantica”, puoi immaginare da sola quale sarà la mia risposta. Fino a qualche mese fa, quindi, ti avrei detto, in modo malinconico e con gli occhioni lucidi, “sposata con almeno 2 figli, accanto a me l’uomo perfetto che amo e che mi ama da una vita, casa al mare, in montagna, piena di soldi e mamma a tempo pieno”. Ecco, sai che c’è Mara? Sono contenta, invece, di poterti rispondere così: sono invece fiera di me per essere arrivata dove volevo e di lavorare con la realtà che mi scalda il cuore, la radio. La mia vera ragione di vita.

YG: Raccontaci di #BoB (tra l’altro complimenti per l’hashtag!)
C: Beh, #BoB nasce durante una cena con il mio editore, Enzo Cagnetti. Aveva già in mente di cucirmi addosso un nuovo programma. Lui così fa con noi speaker: lo stilista di programmi. In base a chi sei, a quanto ti conosce, a quello che sa che vorresti raggiungere e alle sue idee ti avvicina al suo pensiero e capisce se potresti farlo tuo. E così è successo: il nome è venuto fuori a metà, l’hashtag è mio, il contenuto lo abbiamo lavorato bene perché non volevamo fosse una trasmissione banale. Il programma cerca, attraverso un faccia a faccia tra me e l’ospite, di far emergere la persona dietro al personaggio. L’ospite sceglie anche la playlist che andrà in onda durante #BoB, motivando le canzoni scelte. Il tutto condito da sms, whatasapp e dirette Facebook! Noi di Radio Godot siamo molto social!

YG: Quali sono le 3 cose senza le quali non potresti vivere?
C: Sicuramente, e so di risultare banale, dico (e poi spiego):

  • CIBO
  • SESSO
  • SOLDI.

Il cibo perché, crescendo, ho capito la sua “importanza” e la forma di aggregazione che c’è dietro questa parola. Ora, da grande, preferisco andare a mangiare con gli amici e so che la serata di convivialità mi darà sicuramente molte soddisfazioni!

Il sesso perché sono una donna, ho delle esigenze come la maggior parte degli esseri umani e perché amo farlo. Non mi vergogno a dirlo, nessuno dovrebbe farlo secondo il mio misero parere. Viviamo per goderci le cose, le persone, le situazioni. E perché no, anche l’atto in sé per sé.

E i soldi perché la mia parte materialistica viene sempre fuori quando si tratta di vivere! Ho le mani bucate, ma solo ed esclusivamente per vivere al 100% la mia sola ed unica vita! Ce n’è una, no? E allora godiamocela finché possiamo, alla fine se c’è il detto “i soldi non fanno la felicità” ci sarà un motivo.

YG: Che cosa ti ha colpito di yellow girls?
C: È una realtà da non sottovalutare. Attenzione, non è una critica tantomeno un pensiero negativo. Yellow girls è un modo di vivere, uno stato d’animo che ultimamente sta prendendo piede tra noi ragazze (mi posso ancora considerare tale?!). Siamo molto più emancipate delle nostre mamme, non dobbiamo avere paura di dire e fare ciò che pensiamo e vogliamo! Testa alta sempre, mai abbassare lo sguardo. E ricordiamoci che, se ci sono ragazze che scrivono in un blog del genere, è perché hanno un carisma non da poco!

YG: Cosa vorresti dire alle nostre lettrici in giallo?
C: Che fanno benissimo ad affidarsi a voi e a quello che scrivete. I vostri articoli non sono mai banali tanto meno scontati. La vostra visione delle cose è anche oggettiva, non si sofferma sul pensiero di colei che ha scritto di quell’argomento. Capita anche che, invece, la yellow girl in questione si lasci andare a pensieri “personali”, magari su articoli dedicati a qualche personaggio in particolare: ecco, anche in quell’occasione la freschezza, la sincerità e la voglia di far trapelare le proprie emozioni colpisce tanto, tantissimo!

YG: Mantra per questo 2017?
C: Non cambiare per niente e nessuno al mondo: Camilla o te la pigli così com’è… o Amen (a questo punto mi tocca anche salutare Francesco Gabbani dato che ho citato il titolo della sua canzone che nel 2016 vinse nella sezione delle nuove proposte di Sanremo!)

Niente, non ce la fa proprio a staccarsi dalla musica. Un “vizio” di cui non si stanca mai, come darle torto?!

Continuate a seguirci e fatevi conquistare da Camilla e #BoB!