Esattamente 5 anni fa, il 15 ottobre 2010, il mondo si è tinto di una nuova sfumatura di giallo, la cromatura giallo Minion.

Chi sono i minions

Sono entrati nelle nostre vite da personaggi secondari in uno dei capolavori di animazione della Illumination Entertainment, Cattivissimo me, per diventarne veri protagonisti. Come suggerisce il nome, che in gergo inglese significa “scagnozzo”, i piccoli esserini gialli sono nati come aiutanti di perfidi boss, uno su tutti Gru, il cattivissimo omone del primo film, ma si sono trasformati in un vero e proprio successo mediatico e di marketing.

I minions sono piccole creaturine, non superano i 105 centimetri, ed esistono dalla notte dei tempi. Da piccoli microrganismi si sono evoluti in veri personaggi, pronti a servire i peggiori cattivi del mondo. Parlano una lingua incomprensibile, ma che fa tanto ridere anche per questo. Sono buffi, sbadati, combinaguai e gialli. E poi sono gioiosi, chiassosi, si distraggono facilmente, ma quando hanno una missione la realizzano, con risultati tutti da sogghignare. Amano il caos, ridere e le banane, in quest’ordine probabilmente.

Un successo, anche giallo

I nostri amici yellow sono stati una vera rivelazione e un grande fenomeno mondiale. Che si tratti di cinema oppure di gadget con le loro faccine, i minions hanno spopolato. I motivi del loro successo derivano da vari fattori concatenati, ma quel che è facilmente comprensibile è che piacciono a tutti. Non parliamo solo dei piccoli, i minions sono amati (soprattutto) dai più cresciutelli. Vi spieghiamo i motivi per cui noi li adoriamo.

Li capiscono tutti. Pare un controsenso visto che parlano una lingua sconosciuta ai più, ma i minions piacciono perché sono di una semplicità immediata. Li comprendiamo e comprendiamo la loro verve comica, quella spontaneità nei gesti (assurdamente buffi). Agli occhi di noi grandicelli sono di una dolcezza disarmante,  sinceri e naturali come i bambini, e questo scioglie tutti, anche i finti omaccioni.

I ragazzacci piacciono di più. Personaggi così teneri non potevano essere scontati, e allora ecco che si mettono al servizio di tutti i cattivissimi del mondo. Tutti sui generis, avvolto nella spirale di comicità e divertimento tipica dei classici di animazione. E poi i cattivi piacciono sempre un po’ di più, hanno quella sete di successo che manca agli habitué del “vissero felici e contenti”. Chi non ha tifato Maleficent nel recente film con la Jolie? C’è sempre una linea sottile tra bene e male, e ovviamente è gialla!

Buffi da ridere. Uno dei tratti distintivi dei nostri scagnozzi preferiti è sicuramente la parlata. Ve lo dice una la cui voce per anni è stata associata ad un altro amato esserino (ndc: Pikachu, anche lui giallo, of course). Si ride sempre, a partire dal linguaggio quasi incomprensibile, e si ride ancor di più per il loro modo di muoversi e stare al mondo. Sono uno dei migliori scaccia-pensieri-negativi del grande e piccolo schermo. E che importa se si capiscono solo un paio di vocaboli, anche il cinema muto era un grande strumento di risate eppure non c’erano suoni. La lingua della risata non ha alfabeto convenzionale se non il sorriso.

Be Yellow! Su questo punto non transigiamo. I minions potevano essere solo gialli. Non c’è altro colore che riesca ad esprimere appieno il loro modo di essere, la loro natura e la loro voglia di vita. Sono riconoscibili a occhio nudo e da miglia di distanza, e poi il giallo si abbina perfettamente con la gioia di vivere che questi dolcissimi esserini ci tirano fuori.

Avete qualcosa da aggiungere? Nel dubbio, Banana (sempre gialla è)!

Yellow Girls

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