La notte successiva alla decisione di scrivere questo articolo ho avuto un incubo. Ero di nuovo al liceo, con la correzione della prima prova di maturità tra le mani e il foglio era come un campo minato, in fondo a tutto una sola frase si stagliava in rosso, la peggiore che potessi mai leggere: “Non c’è un verbo corretto!“.

Cari lettori e care lettrici, oggi si festeggia il Grammar Day, giorno temuto da tutti: chi perché presenta evidenti difficoltà di coniugazione e chi perché costretto ad ascoltarli. Se anche voi avete amici o conoscenti che azzeccano un verbo su 3 e ogni volta temete che le orecchie comincino a sanguinarvi, non preoccupatevi, ecco pronti dei consigli utili su come sopravvivere a chi sbaglia il congiuntivo. Che tanto poi lo sappiamo bene che il problema insormontabile in grammatica è sempre quello.

Come sopravvivere a chi sbaglia il congiuntivo.

Sì, lo so, sembrava una bella persona, l’uomo dei vostri sogni e poi eccolo inciampare precipitosamente nelle tenebre con un “Se io avrei“. Lo so, l’istinto alla fuga è forte e la vena sulla vostra fronte ha già cominciato a pulsare copiosamente, tutto sembra perduto, ma resistete e superate le difficoltà grazie a questi 3 semplici consigli.

stacchetto musicaleStacchetto musicale

Munitevi di casse e amplificatori e ogni volta che vi trovate nelle vicinanze di qualcuno con dei precedenti e, magari chiedendo in prestito anche la signora che ballava con Lo Stato Sociale (giusto per far rimanere impressa la lezione e godervi lo spettacolo), sparate a palla la canzone portata all’ultimo Sanremo da Lorenzo Baglioni, Il Congiuntivo, perforando i timpani del malcapitato.

orroreOrrrrrrrore

Il mio primo anno di liceo ho avuto la fortuna di incontrare un bravo professore di italiano, solo il primo anno perché quelli bravi si sa non sono mai di ruolo, o forse era semplicemente belloccio e per questo me lo ricordo (ancora mi ricordo il via vai delle ragazze del quinto davanti alla nostra porta). Ecco, il soggetto in questione utilizzava un metodo infallibile per farci correggere gli sbagli che commettevamo: ogni volta che uno di noi se ne usciva con qualche sfondone grammaticale, il Prof ci diceva scherzando “Ma quale errore, questo è un ORRORE GRAMMATICALE! Non senti un brivido lungo la schiena quando pronunci una cosa del genere? Non senti il sudore sulla fronte? La pelle d’oca sulle braccia? è come una nota stonata all’improvviso, vedi come si uccide la musicalità a metà della frase?”. Da allora il mio corpo ha sviluppato un sistema radar per individuare i verbi coniugati malamente nelle frasi, sento accapponarsi la pelle ogni qual volta qualcuno decida di sbagliare un congiuntivo in mia presenza, arrivando quasi ad un rigetto fisico. Il mio consiglio è quindi, nel vostro falsetto migliore, di urlare contro i nemici della grammatica con un bel ORRRRRRRROREEEEEE.

cucchiarellaLa Cucchiarella della Nonna

Pratica, comoda ed efficace. Sii l’orgoglio di Mastrota… Portala sempre con te! Nella tua borsa, che sappiamo tutti conduce ad un varco spazio temporale per un’altra Galassia, troverai sempre spazio per la Cucchiarella. Usala con moderazione però, perché tende a rompersi facilmente. No, non la testa di chi sbaglia il congiuntivo, quella ce l’hanno bella dura, ma la tua arma difensiva. Piuttosto scuotila in aria, per intimorire chi ha deciso di rovinarti la giornata con un “Se io sarei“, grazie alla sua memoria emozionale l’amigdala dovrebbe attivarsi e mettere quella persona in stato di allarme.

Perché, diciamocelo, la verità è che un errore grammaticale sarebbe in grado di uccidere anche le espressioni più alte di poesia. Proprio perché nella vita sono pochi questi momenti poetici, fatevi e fateci un regalo, rispolverate il vecchio libro di grammatica, anche delle elementari va bene, e rendete il mondo un posto migliore, dove gli istinti omicidi dei nazisti della grammatica sono placati e appagati.