E bravo ancora perché apre il Festival facendo salire sul palco Ultimo (vincitore delle nuove proposte) e facendogli cantare Il ballo delle incertezze. Beau geste, complimenti!
Ma ci siamo: ricomincia la trafila dei venti big che si alternano sul palco e si esibiscono con il loro brano (di alcuni già so qualche frase a memoria: incredibile!
Ci sono stati Festival di cui nemmeno mi ricordo la canzone che ha vinto per quanto poco hanno cantato gli artisti) intervallati a LAURA PAUSINI che, con tutto che aveva la laringite, durante l’ultimo brano è uscita dall’Ariston e ha continuato a cantare in mezzo si fan al freddo e al gelo senza coprirsi! E se oggi non è a casa con 40 di febbre è solo che un miracolo! Dite che c’entra per l’ennesima volta Claudio Baglioni? Io potrei crederlo!
Poi è stata la volta di FAVINO che ha confermato la sua bravura di attore recitando un monologo di KOLTÈS (drammaturgo e regista francese) al termine del quale è entrata FIORELLA MANNOIA cantando Mio fratello che guardi il mondo di Ivano Fossati. E qui l’asticella si è alzata ancora: un momento di alta televisione. Giuro. Da brividi.
Ok. Care Yellow Girls scusate. Mi sto annoiando da sola. Mi sono troppo calata al 100% nella parte della cantastorie. Ora è davvero giunto il momento di scrivere i primi tre classificati:
1. ERMAL META E FABRIZIO MORO
2. LO STATO SOCIALE
3. ANNALISA (?!?)
Lo Stato Sociale sono i vincitori morali del Festival, soprattutto dopo aver dichiarato che quando hanno iniziato a cercare la famosissima “vecchia che balla” hanno chiamato, come prima scelta, Alba Parietti! Ci può stare dai! Ormai, cara Alba, hai superato i cinquanta… e nemmeno da poco se pensiamo che sei del 1961!
Annalisa nemmeno lo commento. Per me li ci sarebbe dovuto stare solo che RON con quel capolavoro di inedito di Lucio Dalla.
E al primo posto… beh, non potevano che esserci loro due! È da prima del Festival che si parla solo ed esclusivamente di Ermal e Fabrizio! E poi con quel testo così mirato e quel messaggio per l’umanità intera. Ci sta.
E grazie. A tutti.
Il Festival del 2018 rimarrà impresso nella mente di molti. Specie in quella di chi, l’anno prossimo, proverà ad eguagliare se non superare i numeri (e che numeri!) di Claudio Baglioni!