Tom Armati, classe 1982, occhi azzurrissimi, estroverso quanto basta, questo ragazzo si sta muovendo lentamente dal punto di vista discografico ma molto velocemente da quello organizzativo. Suona la chitarra da quando ha capito che di corde non bisogna utilizzarne per forza cinque per la melodia di una canzone.
Conoscete le serate open mic? Beh, sappiate che c’è lo zampino di Tom Armati. Ecco quello che vi stavo anticipando prima: lui nella vita organizza anche queste performance, una volta al mese si dà la possibilità a chiunque di esibirsi su un palco con un tema deciso in precedenza a cui ispirarsi.
Tom scopre queste serate nel 2010 a Glasgow (dove ha vissuto per un periodo della sua vita) e da quel momento ha capito che doveva essere lui ad organizzarle nella Capitale una volta rientrato in patria.
Cosa c’è da sapere su Tom Armati!
E’ molto schivo, difficile capire cosa pensa. Se non vuole parlare di sé, dribbla in un modo molto elegante e non ti da mai la possibilità di tornare sullo stesso discorso nell’arco della serata/giornata/intervista/chiacchierata. E lo stesso fa nelle sue canzoni: ognuna di quelle scritte fin’ora ha una sua “parola chiave”: Odio l’aria condizionata; Il blues del mattino; Faccio cose vedo gente…sono solo alcuni dei titoli che parlano da soli dell’essenza del brano stesso.
Tom Armati si può inserire nella cerchia dei cantanti pop e da lì non credo si sposterà. Il suo modo di fare musica è così diretto, senza giri di parole o paragoni che verrebbe apprezzato da chiunque avesse la possibilità di ascoltarlo.
E questo è quello che farò, mandandovi subito a visitare la sua pagina facebook e postandovi il link per ascoltare il video della canzone che ho scelto.
Buon ascolto a tutti. Ci vediamo a qualche OPEN MIC!
Alhoa!