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C’era una volta un castelvetranese di nascita ma “romano de Roma” d’adozione di nome Maurizio, Maurizio Filardo.

Un giorno, sulle scale di una nota località marina, in cui si ritrovava con i suoi amici d’infanzia, scopre che la chitarra è un prolungamento delle sue braccia e comincia a studiarla senza mollarla più. Anche se nella sua vita gli sarebbe molto piaciuto vivere nel periodo dei parrucconi stile Re Sole, lui sa che ha fatto la scelta giusta lavorando nel mondo musicale.

Ebbene sì, lui è: compositore di colonne sonore cinematografiche e fiction, arrangiatore, polimusicista, maestro d’orchestra in vari Sanremo, produttore musicale, professore in master, papà impegnatissimo con due figlie femmine (e di questo non ne ho proprio dubbi!), una delle quali gli imposta personalmente la sveglia per farsi accompagnare la mattina a scuola in tempo.

Sulle note di Maurizio Filardo

La prima cosa che mi viene da raccontarvi di Maurizio Filardo, care yellow girls, è che con lui non ci si annoia mai. Ma sul serio! Grande oratore di barzellette, tiene banco senza nemmeno farti rendere conto di quanto tempo è passato e poi, ha mille e una storie da raccontare! D’altronde ha lavorato con Daniele Silvestri, Max Gazzé, Niccolò Fabi, i Subsonica, Sergio Cammariere, Nada, i Tiromancino e, per citarne due da Millennials (ecco di cosa parlo) Maldestro e Wrongonyou.

E, non contento di arrangiare, scrivere, comporre, suonare e produrre solo cantanti, da una ventina d’anni (anno più, anno meno!!!) compone anche le colonne sonore di film che hanno, inevitabilmente, un grande successo. Alzi la mano chi non ha visto Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese? Ecco, se qualcuna di voi ha risposto “IO” andate subito a rimediare focalizzando la vostra attenzione anche, se non soprattutto, alle musiche.

Vi auguro di incontrarlo presto sul vostro cammino: Maurizio Filardo è una persona da avere sempre presente nella propria vita. Ti consiglia, ti ascolta, ti insegna e ti mette sempre il buon umore (ottimo in questo periodo così complicato che stiamo vivendo!).

E poi potrebbe anche capitare che componga la colonna sonora della vostra vita… sogno troppo?! Io direi, piuttosto, mai dire mai!

Bisous a toutes!

Photo credit: Simone Cecchetti.