
La Paris Haute Couture apre le porte alla terza giornata di passerelle e possiamo ammirare le maestrali creazioni degli stilisti, in primis quelle del mostro sacro della moda francese, Chanel, guidata da Sua Maestà Karl Lagerfeld.
Paris Haute Couture: terza giornata
Il terzo appuntamento della manifestazione inizia col botto: Chanel apre i battenti mostrando subito i denti e dimostrando la superba capacità dell’iconico Karl Lagerfeld di rimanere fedele allo stile impostato dalla mitica Coco. Abiti che ricalcano lo stile degli anni ’30, classici ma rivisitati per dare loro un taglio moderno, adatto anche alle più giovani. E poi c’è l’immancabile tailler, copiato ed imitato da molti, sebbene sia pressoché impossibile raggiungere la stessa perfezione ed eleganza. Iconico.
Abiti eleganti e femminili: questa è la sfilata Haute Couture di Alexis Mabille. Lo stilista utilizza abilmente i tessuti come il tulle, la seta, il plissé. Abiti da gran sera o da cerimonia, meravigliosi! Una collezione davvero d’effetto. Sublime.
Nel primo pomeriggio è la volta di Stéphane Rolland, maestro dell’Alta Moda francese, praticamente una sorta di scultore del tessuto, capace di creare delle vere e proprie opere d’arte utilizzando solo metri di stoffa e tulle. La collezione per il prossimo autunno-inverno è caratterizzata da colori basic (nero, bianco, rosso) con inserti d’oro per impreziosire gli abiti. Scultoreo.
È arrivato il momento dello stilista Julien Fournié, ideatore di una collezione semplice ma allo stesso tempo ricercata. Ispirata alla moda delle dive anni ’40, troviamo silhouette lineari, essenziali, femminili, capaci di avvolgere alla perfezione il corpo della donna. Retrò.
Ed ecco la stilista kazaka, Ulyana Sergeenko, che dire: eccessiva, fuori dagli schemi. In passerella sfilano modelle con capelli corti, auto reggenti, calze pesanti, cappotti e pellicce, abiti aderenti vicino ad altri più ampi… Non per tutti i gusti. Visionaria.
Due parole: Re Giorgio. Anche quest’anno uno dei maggiori rappresentanti della moda italiana nel mondo, Giorgio Armani, ci ha deliziato con una sfilata piena di eleganza, charme, femminilità. Nessuno come lui riesce ad interpretare il famoso stile made in Italy che tutti ci invidiano. La sua collezione è ricca di colori freddi: fucsia, ghiaccio, blu elettrico, accostati in modo sublime ed uniti ad elementi più classici in nero. Tailler con pantaloni e giacche perfette, che segnano il punto vita ed esaltano la figura femminile, abiti ricamati e ricchi che riempiono la scena e fanno sognare. Ho una sola parola per definire la sua moda: la vera eleganza.
La terza giornata si conclude con la passerella di Alexandre Vauthier. Aperta dalla ormai sempre presente Bella Hadid, la sfilata risulta essere, fin dai primi abiti, molto audace, aggressiva. Lo stilista cerca di rappresentare una donna forte, sicura di sé, che sa cosa vuole. Direi una bella prova per il designer francese. Audace.
Conclusione
Questa terza giornata giunge al termine. Devo dire che anche oggi gli stilisti hanno dato prova della loro immensa maestria. Nell’arco della giornata abbiamo potuto sentirci eleganti e raffinate, forti e sfacciate: questa è secondo me la moda, quell’arte in grado di rappresentare la donna in ogni sua piccola sfaccettatura.
Se avete dimenticato di seguire le altre, non preoccupatevi, ecco il reportage completo: