
Le sovrastrutture del neonato ”moderno”
Ricadendo in uno dei più grossi stereotipi femminili, adoro fare shopping.
Come donna, e come mamma. Oserei dire quasi più come mamma.
L’altro giorno ero, per l’appunto, in un negozio per l’infanzia alla ricerca di alcune cosette per il mio pupo. Sapete quegli immensi negozi in cui dentro c’è esattamente TUTTO, tutto ciò che la vostra mente possa minimamente immaginare di utilizzare (e non) per un neonato.
In realtà adoro girare tra quegli scaffali, colmi di accessori più o meno inutili, che però hanno quel sapore di fremito e di attesa tipici della maternità. Insomma, mentre passeggiavo in questa miriade di carrozzine e coordinati per culle, dei più svariati colori, ho buttato gli occhi su un prezzo qui ed un prezzo lì.
Trio 600/800 euro.
Seggiolone 190 euro.
Fasciatoio 200 euro.
Sono inorridita.
Più facevo calcoli e più rimanevo allibita.
Ma davvero per ”fare” un figlio bisogna spendere queste cifre qua?!
Io, in un anno di vita del mio bambino, non ho speso nemmeno la metà di quei soldi lì. Comprando tutto però, dalla carrozzina ai pannolini passando per scarpette e vestitini. E, come vi accennavo, io adoro fare shopping.
Quindi, continuo a chiedermi, dov’è che la necessità lascia il posto al vezzo?! Dov’è il punto esatto in cui non si tratta più di prendere qualcosa per il bambino ma è qualcosa per i genitori?!
Si spende più nei primi mesi del bambino di quanto si è disposti a spendere in una vita intera.
Per carità, ognuno per i propri figli spende quanto e come vuole, ma mi chiedo io: davvero è così necessario?!
Davvero non riuscirebbe a dormire se non in una culla da più di 400 euro?!
Davvero non riuscirebbe ad andare a passeggio se non in una carrozzina, o in un passeggino, all’ultima moda?!
Davvero non siamo in grado di cambiarli senza fasciatoio con coordinato secchietto per pannolini?!
Davvero non potremmo essere madri (o padri) senza tutti questi super accessori?!
Che poi, spesso e volentieri, i bambini non sanno proprio che farsene della nostra soddisfazione nello spendere ed acquistare per loro cose, qualsiasi tipo di cose.
Questo perchè hanno bisogno di altro: coccole, carezze, baci, amore, attenzioni, parole amorevoli. braccia pronte a cullarli…
Sarebbe davvero più sensato abbandonare, almeno in parte, queste sovrastrutture consumistiche che abbiamo creato intorno alle nascite, tornando a qualcosa di più semplice ed elementare, riconducibile ad una sola parola: amore, che è d’altronde ciò che loro si aspettano da noi mamme e papà. Li riempiamo di giochi, accessori, ciucci.
Un mare di parole per dire cosa?! Che ciò che la società ci spinge a fare, per movimento del gregge o abitudine, non necessariamente è la scelta più vantaggiosa per noi e i nostri figli, e che ci sono una miriade di altre possibilità e strade da scoprire ed intraprendere se solo se ne ha voglia.
Potrebbe risultare una scelta economicamente vantaggiosa, che potrebbe permettervi di investire in altri modi sul futuro del vostro bambino, ci avete mai pensato?!
Beh perchè la fantasia sta anche qui, non solo nello scegliere e trovare i vestitini più belli e particolari… Anche perchè i neonati hanno bisogno di cose così semplici che accontentarli è molto più facile di quanto uno possa pensare. Quindi: più amore e meno shopping, yellow mum!