cosmesi sensoriale
Avete mai sentito parlare di cosmesi sensoriale? Io no e mi addentro per la prima volta in questo mondo sconosciuto per parlarne insieme a voi.

Prima di entrare nel mondo della cosmesi sensoriale, vorrei fare un passo indietro per farmi capire meglio il termine “sensoriale”.

La vendita di un determinato prodotto viene chiamate “emozionale” perchè fa leva sulle nostre emozioni, questo compito spetta alle pubblicità che, se create a regola d’arte, fanno leva su ciò che desideriamo ottenere ( voglio ottenere la pelle perfetta come le modelle, compro il prodotto che loro pubblicizzano desiderando ottenere lo stesso risultato).

Cosmesi sensoriale: che cos’è?

Ciò che i nostri sensi percepiscono è diverso da ciò che percepisce un’altra persona e qui entra in gioco la cosmesi “sensoriale”.

Non tutti sentiamo allo stesso modo, ogni prodotto cosmetico lo scegliamo in base a ciò che ci trasmette; se siamo alla ricerca di un prodotto fresco punteremo a qualcosa di color azzurro o verde mentre se cerchiamo una vera e propria coccola saremo più attirati da colorazioni rosa (e questo non è affatto un caso).

I sensi sono lo step primario con cui noi ci approcciamo alla vita.

La cosmesi sensoriale fa leva proprio sui nostri sensi, agendo in profondità e scaturendo in noi il bisogno di rivivere determinati momenti (come le profumazioni talcate che ci riportano alla nostra infanzia); in questo modo la nostra beauty routine si trasforma in una coccola quotidiana.

La cosmesi sensoriale ha 3 caratteristiche ben precise:

  1. consistenza ad alto potere sensoriale che trasforma l’applicazione di un prodotto in un momento di piacere intenso come gli oli o i burri vegetali (devono esser massaggiati per più tempo rispetto a quelli di rapido assorbimento trasformando il tutto in una coccola senza tempo);
  2. aromi che rievocano nella mente stati d’animo di serenità e benessere (tra qualche riga vi spiego quali sono i più conosciuti);
  3. principi attivi molto efficaci ma rispettosi dell’ambiente.

Tra gli aromi ad alto indice di sensorialità troviamo le essenze di neroli, rosa, gelsomino, lavanda ed iris; tra le diverse essenze ne troviamo alcune che fanno un effetto “umore alto” e sono l’arancia, l’origano, il rosmarino, la salvia ed il pompelmo.

Secondo voi il packaging influisce sulla sensorialità?

Vi svelo questo segreto: si influisce ed è il primo step che attiva i nostri sensi. Un prodotto deve esser amato prima con gli occhi e qui entrano in gioco le tonalità cromoterapiche che spingono le nostre emozioni insieme al tatto che viene stimolato dai diversi tipi di materiali utilizzati.

Cosa ho imparato sulla cosmesi sensoriale?

Prima cosa che è stata dura uscirne indenne! Scherzo, ho imparato moltissimo e mi si è aperto un mondo enorme fatto di colori e sensazioni. La cosmesi sensoriale ruota intorno a noi stessi ed alle sensazioni di cui abbiamo bisogno quindi sarà più facile per noi esser attratte da qualcosa che ci fa stare bene (cosmesi sensoriale) piuttosto che ci fa credere di star bene (cosmesi emozionale).